per amore della giustizia
(23/07/2008 – 22:12)
Caro Ivan,
ti ricordo come in questa foto, nel “boschetto”, il giardino nella nostra scuola elementare a Villa Paganini, sempre a discutere su come formare le squadre, a sindacare su un tiro fuori o dentro la porta, come sempre fatta di due giacchetti buttati per terra in mezzo alla polvere.
Ricordo la tua espressione della foto, un po’ seccata, lamentosa e ironica al tempo stesso, nel constatare che gli altri erano lenti a capire le cose, che ti facevano perdere tempo in una discussione inutile, mentre il gioco era lì che aspettava, il tempo scorreva, non si fermava ad attenderci.
Ricordo la R4 rossa di tuo padre, quest’uomo fermo, solido, calmo, con i piedi posati a terra, somigliante a te fin da bambino, e si capiva bene che se così piccolo eri già forte, questo di doveva a lui, alla sua integrità.
Ti ho rivisto l’estate scorsa, forse dopo 25 anni, ed eri sempre tu, ed eravamo ancora noi, mai contenti, sempre in cerca della verità, noi tutti compagni di quella strana scuola che da bambini ha fecondato le nostri menti in maniera irreparabile.
E dopo una vita, la tua, la mia, la nostra, dove il pensiero critico laico e ateo è diventato una fede, sempre alla ricerca di quell’Assoluto chiamato Giustizia, oggi mi assale il sospetto che cercando la giustizia abbiamo sempre cercato l’Assoluto, a modo nostro anche noi atei da sempre abbiamo cercato Dio così, forse perché nessuno ci ha insegnato a farlo in altro modo.
Caro Ivan, spero che dove sei oggi ti accolga la giustizia che hai sempre cercato.un tuo compagno di classe
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