Caro, caro Ivan, la notizia della tua morte, che ho appreso leggendo questa mattina Liberazione, è un colpo terribile. Ti ho conosciuto bambino, quando Francesca e Dino ti portavano da Roma a Noventa a casa Bonato, ti ho preso in braccio e forse (ma la memoria può ingannarmi) ho giocato con te. Poi le nostre strade si sono divise e per molto tempo non ho saputo più nulla di te. Poi un giorno, leggendo Liberazione, ho letto un articolo (sulla Palestina?) che portava la tua firma. Da allora ti ho sempre seguito e ti sentivo come un fratello minore nella grande famiglia del partito e i tuoi scritti avevano per me un significato in più.Speravo di darti la mano un giorno, e invece…
Addio, caro, carissimo Ivan, ci mancherai. Voglio anch’io abbracciare i tuoi genitori, la tua compagna, i parenti, gli amici e compagni per sentirci meno soli.
Adriano
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