Questa è l’unica foto che ho di Ivan
e fino a poco tempo fa era anche l’unico ricordo che avessi di lui.
Questa primavera ci siamo rivisti, dopo più di 20 anni, ad un funerale di una zia comune, a Sestola.
Una zia “per modo di dire”; di quelle parentele così lontane che non sai nemmeno quale sangue le leghi.
Forse neanche Ivan lo sapeva, ma evidentemente non gli importava: si è fatto più di 500 km, sbagliando strada, pur di esserci. Alla fine è arrivato stanco e trafelato…a funerale avvenuto.
Ha salito a due a due le scale del piccolo cimitero guardandosi intorno, cercando di capire se era ancora in tempo. Cercava di incrociare qualche sguardo conosciuto per chiedere spiegazioni, per sapere…
Tra me pensavo: Quel ragazzo assomiglia a Dino, è solo più giovane e … Ivan??!! Non sarà mica venuto fin qui da Roma per il funerale??!
Lui mi è subito venuto incontro, neanche mi avesse letto nel pensiero, e mi ha abbracciata come se fossi una cara amica.
Non lo vedevo da anni, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre.
Era molto dispiaciuto per non essere arrivato in tempo.
Era davvero dispiaciuto. Non riusciva a darsi pace.
Poi mi ha chiesto di me, del mio lavoro, del mio matrimonio… “Magari quando mi trovo dalle tue parti mi fermo a Modena a trovarvi”.
Con poche parole e tanti sorrisi mi ha trasmesso un affetto e una dolcezza tali che…credo di essere arrossita!
Io lo guardavo e pensavo“Che bel ragazzo che è diventato”. E lui è arrossito; neanche mi avesse capita!
Poi un lungo abbraccio e un “a presto”…
Quel “a presto” è diventato un addio.
Ora riguardo questa foto e amaramente sorrido: non è più un ricordo sbiadito.
Con affetto sincero
Cristina
Leave a reply