Caro dolce Ivan,
sono due mesi che ci manchi terribilmente. Ci manchi proprio ora, in questo momento difficile per le nostri sorti lavorative e politiche. L’estate sta sfumando verso un autunno incerto, il primo autunno senza la tua presenza, il tuo abbraccio, la tua voglia di cambiare le cose. Quante situazioni vorremmo commentare, ragionare e discutere insieme con te, sappiamo che sapresti trovare soluzioni da costruire a colpi di critiche, pugni nell’aria e una inesauribile forza dialettica. E quante volte ci capita di leggere una notizia e di sapere che tu ne avresti fatto l’articolo migliore.
Caro Ivan, la redazione tutta sta sfogliando l’archivio cartaceo alla ricerca dei tuoi articoli, selezioneremo i tuoi reportage dal mondo e li pubblicheremo in forma di libro da distribuire agli amici – e ti prego non dire che quei pezzi non erano belli, con la tua consueta modestia. Ci serviranno a ricordare che eri un giornalista vero, con un cuore gonfio di umanità. E, come ti avevamo promesso, ogni giovedì “Liberazione” continua a curare la pagina sugli animali grazie anche alla collaborazione attiva di molte persone che ti conoscevano poco ma che ti apprezzavano molto. Hai piantato un seme, e questo seme palpita e vive.
Ci sono due notizie che vorremmo darti. La prima è che i compagni di Pietralata hanno deciso di intitolarti il circolo di Rifondazione. Senza dubbi, all’unanimità. L’inaugurazione avverrà a fine ottobre, organizzeremo una serata e inviteremo chiunque vorrà partecipare. Sarà certo un momento doloroso, eppure abbiamo la sensazione che la sofferenza per la tua perdita trovi un piccolissimo, irragionevole senso soltanto quando viene vissuta insieme, nella collettività. Perché per il resto i nostri giorni scorrono vuoti.
La seconda iniziativa avverrà questa sera al centro sociale “La Torre”, pianteremo un albero – un noce adulto, un albero possente e ci auguriamo centenario – per te, per quello che continui a significare per noi. L’appuntamento è verso le 18.30 in via Bertero 13. Chi vorrà potrà fermarsi alla Torre per cenare.
Caro Ivan, niente riuscirà mai a farci comprendere il motivo di quanto è successo. Siamo tornati tutti dalle ferie e, chini sulla tastiera, ci sentiamo soli.
Colleghi e amici di Liberazione
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