Ciao Ivn (come ti chiamava Valentino)
solo oggi ho saputo della tua scomparsa
e solo oggi posso piangerti ricordandoti come eri quando ti ho conosciuto per la prima volta a Ponza e quando ti ho conosciuto meglio poi a Roma nei due anni che ho avuto modo di frequentarti.
Guardo la tua foto sul blog…sei proprio tu…il “gigante buono” come ti chiamavo io quando parlavo di te con Valentino.
Con quell’aria scanzonata e quello sguardo di chi si e ti prende sempre in giro.
Mi ricordo come fosse ieri, anche se invece sono passati anni ormai, di casa tua, delle visite che ti facevamo io e Vale e dei pomeriggi trascorsi in camera tua tra chiacchiere e fumate e delle tua frase “bella ragà”.
Un dolore sordo e profondo…quando leggo di te nel blog, quando capisco da quello che scrivono di te le persone che ti sono state vicine, l’uomo che eri e che sei diventato e che non ho più avuto modo di frequentare.
Sono vicina ai tuoi genitori, ma soprattutto alla donna che è stata la tua compagna, non la conosco, ma conosco l’enorme sofferenza e l’angoscia che ti blocca in queste situazioni, che in certe mattine ti tiene legata a letto e che ti porta a pensare che niente ha più senso.
voglio dedicarti questa poesia di Emily Dickinson
Non conosciamo il tempo del distacco –
Il tremendo momento accade
E prende il suo posto fondamentale
Fra le certezze –
Una ferma apparenza ancora ci anima
Un biglietto – un’occasione – un amico –
Lo spettro di solidità
La cui sostanza è sabbia –
Sarei sempre nei miei pensieri e nei miei ricordi
un bacio Elisabetta
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