io Ivan non lo conoscevo proprio bene bene, solo quel tanto che bastava ad apprezzarlo prima e a rimpiargerlo adesso.
Una cosa in particolare che mi è rimasta impressa, è un discorso che mi ha fatto la prima volta che l’ho conosciuto, quando siamo andati a Ponza tre anni fa.
Ora non vi aspettate chissà che, d’altronde le cose che ti colpiscono non sono necessariamente quelle importanti. Ti colpiscono e basta. Mi sento anche un po’ scemo a raccontarvela ma era proprio il classico discorso che puoi fare ad uno che ha la faccia come la mia, la prima volta che ci parli: calcio o donne. nella fattispecie mi ha raccontato delle svedesi.
Ripeto: io Ivan non l’ho frequentato tantissimo, però credo di averlo fatto abbastanza per capire che era uno che ti diceva senza tante parafrasi quello che pensava. Deformazione professionale credo.
E sulle donne svedesi mi ha detto che non sono per niente come ce le siamo immaginate qui in Italia guardando “La dolce vita”.
Li per li mi è crollato un mito, ma lui ci era stato un sacco di volte a Stoccolma e mi ha fatto un discorso che mi pareva sensato. E forse la sua parlantina, forse il vino che mi ero bevuto, o forse entrambe le cose, fatto sta che mi ha convinto.
Io poi di svedesi non ne ho mica conosciute, però adesso per reazione, le svedesi mi stanno sulle palle: me le immagino un po’ scostanti e che non ti dicono certo “Marcello come here!”
Anzi adesso che ci penso, secondo me la Ekberg quando è entrata nella fontana di Trevi s’è pure fregata qualche monetina.
Probabilmente questa cosa vi sembrerà una stupidaggine, e probabilmente lo è, ma altre cose, sicuramente più importanti di questa, Ivan non me le potrà più dire e quindi me le dovrete
raccontare voi.
E penso che sia proprio questo il senso di questo sito.
Fulvio
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